Quando un oggetto non serve più, dobbiamo scegliere se metterlo da parte in attesa di un futuro utilizzo oppure gettarlo. I miei genitori tendono a mettere da parte qualsiasi cosa (perché provengono da una civiltà rurale in cui anche un pezzo di spago era prezioso), mio padre conserva pure le ricevute di pagamenti a suo favore di decina di anni fa; io è già tanto se metto nel cassetto le ricevute dei pagamenti. Finché si tratta di carta, lo spazio occupato non è un problema, ma quando si tratta di oggetti ingombranti che occupano degli spazi vitali (per esempio non si riesce più a mettere la macchina nel garage), si cade in un comportamento patologico noto come disposofobia, o accaparramento compulsivo.
Anche nel mondo digitale, per colpa di Internet e del P2P, si rischia di mettere insieme collezioni di file, organizzate con cura maniacale ma di cui non usufruiamo in toto. E allora meglio buttare via, perché non esiste un hard disk grande a sufficienza per un computer collegato ad Internet.