Forse ho trovato una distribuzione Linux che Pollycoke non ha provato: PinguyOS. Anche se chiamarla distribuzione è un po’ eccessivo, visto che si tratta di una Ubuntu riveduta e corretta. I suoi creatori riconoscono il merito di quella che sta diventando la distribuzione Linux per antonomasia, ma chi l’ha provata sa che subito dopo l’installazione bisogna fare delle aggiunte necessarie per quasi tutti gli utenti: codec MP3, plugin Flash, Java e chi più ne ha più ne metta. Questo a causa di problematiche di licenze e brevetti. Ad ogni rilascio di Ubuntu, in aprile e in ottobre, gli articoli che suggeriscono tali aggiunte rispuntano come i funghi. Ecco allora che alcuni utenti si sono fatti più furbi e scelgono Linux Mint, una versione derivata capace già al primo avvio di usufruire di formati e siti multimediali.
Allo stesso modo, PinguyOS ha le seguenti aggiunte:
- Un aspetto grafico più ricercato e una maggiore usabilità grazie a programmi come CoverGloobus, Gloobus Preview, GNOME Do, e Docky.
- Programmi scelti in base all’uso più comune che la gente fa del computer: caricamento di foto su Facebook, caricamento di musica e video su iPod e iPhone.
- UPnP/DLNA server per condividere la musica e i video con le consolle e gli smartphone.
- Nautilus è stato sostituito da Elementary Nautilus.
- Supporto migliorato al wireless e a Flash
Il sito è molto curato anche se è caratterizzato dai soliti pattern del web 2.0 con l’aggiunta di un’eredità della lotta fra IE e Netscape, il bollino “Best viewed with“.