Sono passato ad Arch Linux in cerca di migliori prestazioni, ma ultimamente anche con questa distribuzione Gnome stava diventando sempre più lento. Ho deciso quindi di dargli il benservito in favore di LXDE, che è simile a Gnome per quello che riguarda l’aspetto ma con esigenze hardware paragonabili a quelle di Windows ’98.
pacman -S lxde
Dopo il login mi sono trovato di fronte ad un ambiente molto veloce, ma poco attraente. Innanzitutto ho sistemato il pannello in alto, ho scelto il mio tema preferito e installato il pacchetto per gestire l’aspetto bordo delle finestre, che è curato da openbox
yaourt -S obconf
Venendo a mancare metacity, avevo bisogno di un nuovo compositing manager, visto che ormai non posso fare a meno di Docky. Il leggero xcompmgr mi dava qualche problema con Chrome, con pezzi di finestra che sparivano, quindi ho installato il manager di Cairo, configurabile a proprio piacimento in termini di prestazioni e aspetto grazie alla struttura a plugin:
yaourt -S cairo-compmgr
Per migliorare l’aspetto dei font, ho rimosso i pacchetti “ufficiali” ad essi relativi, per installare quelli modificati per avere i font con l’aspetto di Ubuntu (volendo esistono anche quelli dedicati a ClearType, il meccanismo adottatto per lo smussamento da Windows) :
sudo pacman -Rd libxft cairo fontconfig freetype2
yaourt -S freetype2-ubuntu fontconfig-ubuntu libxft-ubuntu cairo-ubuntu
Una volta ancora sono rimasto colpito dalla qualità della wiki di Arch, e da come sia immediato adattare questa distribuzione alle proprie esigenze: la maggior parte di questi pacchetti richiedevano una compilazione da sorgente, ma grazie a Yaourt questo non è un problema, se non in termini di tempo.
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