Come crescere un bambino felice

DISCLAIMER: se non hai intenzione di avere figli e/o sei allergico alla mielosità sei pregato di interrompere subito la lettura.

Ieri ho provato la più grande soddisfazione della mia vita. La pediatra mi ha infatti detto:

Sa cos’ha di particolare questo bambino? E’ un bambino felice. E io ne vedo tanti.

Siamo tutti d’accordo che c’è tanta, troppa sofferenza nel mondo. E io sono il primo a dire che non è opportuno introdurne altra. Quindi a tutti coloro che desiderano avere un figlio e crescerlo in maniera che sia felice provo a condividere la mia esperienza.

Per fare un figlio servono 10 minuti di un uomo, tutto sommato piacevoli, e 9 mesi di una donna, tutto sommato gravosi e comprendenti il dolore più grande che può provare un essere umano. Do per scontato che questa parte del tutorial sia chiara e la lascio come esercizio al lettore.

Ben presto inizia la scalata alla piramide di Maslow, e dopo una fase di pura soddisfazione dei bisogni primari, fase in cui il pupo cambia espressione solo per piangere, vedrete che pian piano la vostra creatura inizierà ad apprezzare luci, colori, smorfie e semplici giochi di prestigio, come il “bubùsettete”. Avere un figlio significa rinunciare a praticare un qualsiasi hobby con continuità, includendo anche il sonno tra questi; tuttavia riuscire a farlo ridere diventerà la vostra migliore medicina contro lo stress.

A questo devo chiarire una cosa: permettere qualsiasi cosa ad un bambino non lo renderà felice. L’educazione e la felicità devono andare di pari passo, anzi, io parlerei di educazione alla felicità. Una psicologa mi ha parlato di “dosaggio delle frustrazioni”, e credo che questo sia il concetto più importante della storia dell’umanità. In pratica la vita è frustrante di per sè, quindi è importante preparare un figlio a queste frustrazioni distribuendo dei “no” durante il corso della sua vita. Se non mette questo freno, si cresce una persona che non saprà affrontare le prove. Se si esagera, beh, si crea una persona infelice.

Fra i tre e i sei anni, non avendo il fanciullo alcuna occupazione lavorativa cercherà sempre la vostra compagnia anche se non avete più un briciolo di energia. Quando non ne avete più, non correte il rischio di esporre vostro figlio ad uno sfogo violento: mollate. Un grosso aiuto alla mia generazione viene dato dal digitale terrestre e dai tablet. Per quello che riguarda questi passatempi, io non pongo nessun tipo di regola, anche perché il suddetto dosaggio di frustrazioni viene assicurato dalla scuola dell’infanzia. Non correte il rischio della tele-dipendenza perché vostro figlio preferirà sempre e comunque un gioco in vostra compagnia. Per quello che riguarda le app, i limiti di età sono chiari e basta rispettare quelli.

Insomma, i momenti di gioco devono essere folli, senza regole dettate dai nostri gusti personali (“quel cartone non mi piace“) e senza dover per forza insegnare qualcosa. L’esempio che mi piace fare più spesso è quello del genitore che rimprovera il figlio quando sale sullo scivolo al contrario: perché deve dare tanto fastidio il fatto che un bambino cerchi nuove soluzioni per il proprio divertimento? Perché questo dover dimostrare, insegnare, guidare sempre e comunque, in ogni occasione?

Fate uscire il fanciullo pascoliano che è dentro di voi. Lasciate perdere le convenzioni sociali e mettetevi in ridicolo assieme a vostro figlio. Farete felice lui, e persino gli adulti.

Vi ho convinto ad avere figli? Bene, promettete però che non mi manderete colpi quando cambierete l’ennesimo pannolino.

 

 

1 thought on “Come crescere un bambino felice

  1. Condivido l’articolo, penso anche io che avere un figlio, soddisfazione immensa, comporti grandi rinunce e un ristrutturazione di tutte le attività che si facevano prima in funzione di questa nuova nascita, il tempo libero che rimane è veramente poco, anche gestendo il tutto con una moglie/compagna che sia. E vero è pure che per crescere bene un figlio bisogna imporgli delle rinunce, che secondo me più che fine a se stesse, tipo oggi non giochi a questo…, potrebbero essere delle imposizioni su cose negative o che non vanno bene, tipo questo non lo puoi fare perché fa male…

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