Grazie Gmail

Il servizio di posta di Google ha compiuto 10 anni giusto due giorni fa,  e per curiosità sono andato a vedere il messaggio più antico che ho ricevuto. E’ datato 4/02/2005 e me lo scrisse il mio allora professore di Ingegneria del Software, Tommaso Pagnini, in risposta ad una mia comunicazione riguardo il progetto d’esame:

Ricevuto.
Ci vediamo domattina alle 9:30.

Con Gmail finì per sempre la sequela di cambi di indirizzo, dal primo Tiscali apertomi da chi mi iniziò al web ai vari Tin, Libero, Email.it, Libero, Hotmail, Yahoo che ho aperto nei primi anni 2000. Ricordo pure che ad un certo punto davo alle persone un alias di Altervista per poter cambiare email in libertà per motivi di connessione, di spazio disco, ma soprattutto per via dello spam: tutti problemi che grazie a Google fanno parte del passato grazie alla disponibilità di connessioni IMAP ed SMTP che non dipendono dal provider, allo spazio praticamente immenso e al miglior filtro antispam del mondo.

Per celebrare degnamente questa ricorrenza, visto che all’email [email protected] (spammate pure) è legata praticamente tutta la mia vita digitale, compresi gli account dei social network, ho deciso di abilitare l’autenticazione a due fattori sfruttando l’app sullo smartphone, come ho visto fare la prima volta da Luca Ferri.

Ho aderito a questo servizio di posta quando ancora era su invito, invito che andai a mendicare su un apposito pool e che ricevetti da un tizio inglese. Ciò che ancora non mi ha conquistato di Gmail è l’interfaccia web, che trovo ancora confusionaria. In attesa che Geary inizi a supportare le firme in calce sono ancora legato al caro vecchio Thunderbird, anche se la migliore esperienza d’uso l’ho vissuta con Mail su Mac OS X.

Image credits: Avard Woolaver