Il calcio è il contrario della vita

Nella vita fare la cosa giusta comporta riflessioni e sacrifici. Le scorciatoie alla fine non premiano e le reazioni istintive sono quelle che ci rovinano. Ma ho scoperto che c’è un posto dove la cosa giusta da fare è la prima che ti viene in mente, e questo posto è il campo da calcio durante la partita. Anzi, l’ideale sarebbe arrivare a fare le cose prima ancora di averle pensate, e a quel punto il pensiero diventa inutile.

La prima volta che mi è capitato sono rimasto sconvolto: per tutta la mia vita avevo coltivato l’arte del saper ragionare, e improvvisamente mi ero reso conto che quella palla che mi era stata scaricata l’avevo già crossata al centro; come un’animale avevo reagito d’istinto. Da piccolo c’era una parola che usavo spesso, ed era “bestiale”: beh, non c’è nulla di più bestiale del calcio.

Questa immediatezza del gioco del pallone è il motivo per il quale è tanto amato da una buona parte della popolazione quanto odiato dall’altra. Di solito è snobbato da chi ha un quoziente intellettivo più alto, proprio perché il ragionamento in questo gioco diventa un ostacolo quando il tempo di ragionare non c’è. Eppure andrebbe decisamente rivalutato dagli hipster, perché è un’attività di team building che unisce la corsa con i giochi di ruolo. Il prezzo da pagare è qualche figuraccia all’inizio.

 

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