Accettare, percepire e affrontare la realtà: primo anno dell’era Covid19

Mentre stavo guardando distrattamente il primo episodio della serie “The midnight gospel” c’è stata una frase che mi ha colpito a tal punto da riavvolgere virtualmente il nastro:

Health is about accepting and perceiving and dealing with reality on reality’s terms.

Si può tradurre in italiano con “La salute (e si parla di quella mentale) consiste nell’accettare, percepire e affrontare la realtà in base alle sue regole”. Spero di essere riuscito a rendere la potenza straordinaria che c’è dietro questo concetto, perché riuscire a mantenersi sani, soprattutto durante questa situazione di emergenza prolungata, è qualcosa di inestimabile.

Dico questo perché secondo me siamo arrivati ad invertire completamente la percezione del rischio dell’infezione da Covid-19 con quella del suo vaccino. Questo è accaduto perché il progresso scientifico e tecnologico ci ha fatto dimenticare che la natura ha sempre cercato di ammazzarci. Lo ha fatto con terremoti, tremende inondazioni, cavallette…

… per non parlare poi di eruzioni, veleni e pestilenze, appunto. L’uomo dal canto suo ha sempre cercato di difendersi, e ha iniziato ad allevare animali, a selezionare semi sempre migliori, a costruire abitazioni anti-sismiche, a cercare antidoti nella natura stessa, salvo poi iniziare a sintetizzare molecole sempre più specifiche e, ultimo ma non meno importante, a cercare di creare vaccini per creare una risposta controllata del nostro sistema immunitario. Abbiamo fatto un così bel lavoro che oggi come oggi è più facile morire per nostre creazioni che per elementi naturali: amianto, fumo, incidenti stradali, grassi saturi, armi da fuoco… È in questo contesto che la natura selvaggia diventa per noi Madre Natura, un rifugio dai mali della modernità. E ora che la natura selvaggia ha creato una nuova minaccia per il genere umano accade che il nostro cervello sbaglia nel fare i conti, e attribuisce un rischio più basso al virus “naturale” rispetto a quello del vaccino “artificiale”.

Sono morte 70mila persone per questo virus? Il nostro cervello per non cadere vittima dell’ansia deve trovare una scusa, e quindi inizia a dirsi che erano persone con altre patologie. Ma il vuoto di un’ansia deve essere riempito, e quindi bisogna alimentare i sospetti sul vaccino: già, perché serve un vaccino se abbiamo stabilito che il Covid19 non è pericoloso? E a questo punto le poche decine di reazioni avverse non sono reazioni avverse di chi aveva altre patologie, ma reazioni causate dal vaccino al 100%! A questo punto abbiamo una lettura della realtà completamente stravolta, che viene amplificata dalla propria bacheca su Facebook, dove per incanto troveremo solo contenuti che rispecchiano le nostre idee. I governi cercano di convincerci del contrario? Questo è il puntello definitivo di chi cerca un’identità di eroe degli ultimi tempi. Gli amici non sono dalla nostra parte? Si risolve facile, loro non hanno ancora aperto gli occhi, chiamiamogli covidioti: nessuno vuole essere un covidiota! Come disse giustamente qualcuno, credere in un complotto mondiale di controllo della popolazione tramite vaccini è più rassicurante per queste persone dell’accettare che ancora certe cose non sono sotto il nostro controllo.

“Accettare il Covid19”?

È ciò che ha fatto per primo Li Wenliang, quando ha scritto ai suoi ex-compagni che la causa delle “strane polmoniti” che a Wuhan stavano crescendo in maniera controllata era da attribuire ad un nuovo coronavirus, simile per il 70% al virus della Sars. Ufficialmente la prima diagnosi risale esattamente ad un anno fa, 31 dicembre 2019. Per qualcuno l’origine del virus è da collegare al mercato umido, per altri si tratta di un qualcosa uscito da un laboratorio, più o meno intenzionalmente. Ma attenzione, tutti questi sforzi sono all’indietro, non vanno verso la soluzione del problema, che passa prima di tutto dalla…

“Percezione la realtà del Covid19”

Si riassume con una sola parola: pandemia. Le “strane polmoniti” si sono diffuse in tutto il mondo, rivelandosi spesso fatali.

“Affrontare il Covid19”

Non eravamo pronti a tutto questo, molti ora col senno del poi criticano chi ha preso le decisioni… Ma ora abbiamo la soluzione definitiva. Le punture non piacciono a nessuno, ma chi aveva una vita attiva non vede l’ora di farsela. Chi vedeva poca gente anche prima magari no…

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