Cos’è Quacos?

Bisogna risalire ai tempi del liceo. Stavo distribuendo delle fotocopie di filosofia, e siccome la prof (Loretta Bravi, grande!) odiava a tal punto la matematica da fare un numero di fotocopie sempre a caso, in quell’occasione erano in più, così esclamai

“Prof, ne è avanzata una quantità cospicua”.

Piaceva un po’ a tutti usare parole ricercate per divertirsi, ma non so per quale motivo “quantità cospicua” divenne un tormentone, il mio marchio di fabbrica non voluto. Volevo usare questo nome per un sito web personale ma era troppo lungo, finché non ho pensato di contrarlo per poter indicare con una parola sola il caos derivante da una moltitudine di interessi. Inizialmente c’erano due colonne di sostegno; una è il web, l’altra è l’esistenzialismo cristiano. A scapito dei risultati in termini di visite, volevo un blog che riflettesse il mio eclettismo e il mio voler cercare di sapere un po’ di tutto. Era un blog imprevedibile e contrario alle linee guida SEO, che suggeriscono di scegliersi una nicchia per avere successo con un blog: ai motori di ricerca (ma anche agli utenti) piace seguire un blog che tratta sempre lo stesso argomento. Sono andato avanti così fino alla Rivoluzione Quacos, che ha introdotto il “federalismo”: ora questo blog è dedicato completamente a ciò che ruota attorno al mio lavoro di web developer.

Prima di scrivere piuttosto regolarmente su questo blog, gestivo due siti personali. Il primo era realizzato con Frontpage, sfruttando l’hosting gratuito di Cheapnet e il dominio gratuito www.cappellini.tk. Segni particolari: gif animate, textures come sfondi, retorica, esaltazione dell’ego. Il secondo invece nacque grazie ad un programma, WebBuilder, che mi permetteva di mettere i box esattamente dove volevo. La mia personalità nel frattempo aveva preso una piega più intimista. Poi il web divenne un lavoro e quindi ho tralasciato lo sviluppo di un sito personale, salvo poi scoprire WordPress e il piacere del blog senza pretese. Ed io ormai mi sento un perfetto disilluso.

Sono stato restio a pubblicare i link ai miei vecchi siti: vorrei disconescere quei figli del web 1.0 e 1.5, ma come mi ha insegnato un mia amica ho imparato ad accettare la persona che ero e ciò che facevo. Oggi poi ho un motivo in più per farlo: mi ha scritto un ragazzo, di fede cristiana evangelica come me, che ha ricevuto in dono una tastiera come la mia e che mi ha chiesto alcuni consigli visto che non ha nè l’alimentatore nè il manuale di istruzioni; ecco, quella pagina brutta dedicata alla musica che ascoltavo, con il suo bel corredo di file MIDI, ancora oggi è servita a qualcuno. E c’è persino un mp3 in cui potete sentirmi alle prese con quella tastiera!

Il web è ancora nostro.

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