Un carabiniere di colore

Un uomo che si approfitta di una donna (o in generale di qualcuno più debole) di lui non andrebbe giudicato per la sua etnia o per la divisa che porta. Però ci viene comodo farlo, perché in questo modo riusciamo a prenderne le distanze.

E’ comodo poter dire: “sono diverso da lui, perché io sono italiano e quello è un marocchino che si trova in Italia solo per fare casino”. Allo stesso modo, vi ricordate l’imitazione che Gioele Dix faceva di Alberto Tomba, con il tormentone “non sono più carabiniere, chi mi conosce lo sa“?

Cerchiamo di chiamarci il più possibile fuori da questa malvagità conclamata, ma la distanza fra gli stupratori del momento e i nostri abusi quotidiani è molto più piccola di quello che pensiamo, perché noi essere umani siamo solo una linea di confine tra l’inferno e il paradiso. Ma in questo momento, solo un carabiniere di colore può rendersene pienamente conto.

P.S. scrivendo l’articolo l’articolo mi sono chiesto: ma oltre a calciatori italiani di colore che indossano cappelli da carabiniere esistono veri e propri carabinieri di colore? Sembrerebbe di sì.

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